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La corsa degli smartphone non si ferma. Ma c'è posto per tutti?

di Gianni Rusconi

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12 febbraio 2010
Smartphone Htc Hd2, Samsung Omnia II, Toshiba Tg01, Nokia X6


"La pressione sui prezzi medi di vendita rivestirà una grandissima importanza nel 2010 nell'industria dei cellulari grazie all'aumento della competizione nel settore degli smartphone". Parole di Tero Kuittinen, analista di Mkm Partners. Il mercato dei telefonini è in ripresa e questo è, previsioni alla mano, un dato di fatto. I terminali intelligenti sono avviati a diventare un settore sempre più grande quanto a volumi di vendita – e questa è una seconda certezza da tutti condivisa – e Gartner fa sapere che entro il 2013 i terminali mobili con browser e connettività Internet integrata sorpasseranno in unità i pc (1,82 contro 1,78 miliardi) come dispositivo per accedere al Web. Sui produttori incombe però sempre la spada di Damocle dei bilanci: vendere sì, quindi, ma facendo grande attenzione a ricavi e margini di profitto, inevitabilmente legati alle dinamiche dei listini. Ad incoraggiare i vendor di cellulari ci sono comunque i risultati che arrivano dal segmento degli smartphone. Stando ad Idc, nell'ultimo trimestre del 2009 sono stati consegnati nel mondo oltre 54 milioni di super telefonini, con un incremento del 39% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il consuntivo dei dodici mesi parla di poco meno di 175 milioni di pezzi, un dato in salita del 15% rispetto al 2008. Secondo Pyramid Research, nel periodo 2010-2014 verranno venduti 1,8 miliardi di smartphone e a trainare questa crescita saranno i Paesi emergenti (Cina in testa, che toglierà agli Usa il primato di maggiore mercato dei super cellulari già nel 2010), che registreranno mediamente un tasso composito di crescita media annuale del 30%.

Quello dominato nell'ordine da Nokia, Research in Motion e Apple in termini di unità vendute è ormai un fenomeno maturo, che oggi rappresenta all'incirca il 15% della domanda complessiva di cellulari e che è destinato solo a salire nel corso dei prossimi anni, arrivando entro cinque anni al 37% del mercato totale. Il fattore touch, la disponibilità sempre maggiore di servizi e applicazioni, i costi divenuti più abbordabili. Non ultimo la possibilità di scegliere, da parte di utenti e carrier mobili, fra diverse piattaforme software, proprietarie e open source, con Windows Mobile e Android a fare da principali outsider alle tre più diffuse al momento. Questi i driver che segneranno l'ascesa inarrestabile degli smartphone. La lotta fra i vendor è sulla carta più che mai aperta e alla prevista esplosione del sistema operativo di Google, in particolare, sono legati (almeno nell'immediato) parte degli equilibri che regolano la spartizione della torta di mercato.

Samsung, Lg e Motorola alla caccia di Nokia, Rim e Apple
A fine 2009 Nokia, Rim e Apple catturavano secondo Idc poco meno di tre quarti (il 73,8% per la precisione) della domanda globale e non sarà facile per nessuno pensare di sottrarre loro spazi di vendita importanti. Il punto, si chiedono gli analisti, è individuare chi fra i produttori potrà fare negli smartphone il salto in avanti maggiore. Prendiamo per esempio Samsung, che negli smartphone oggi vanta una quota di mercato intorno al 4%. Il gigante coreano ha dichiarato senza mezzi termini di voler scalzare la taiwanese Htc dal quarto posto in classifica e per farlo punterà su un'offerta multipiattaforma (Windows Mobile, Android, Linux e Bada, il nuovo sistema proprietario) farcita contenuti, applicazioni e servizi volta a soddisfare le differenti tipologie di utenza. Grandi ambizioni animano anche Lg, che puntando su Android promette di superare, nel 2012, proprio Samsung dal secondo gradino del podio della classifica mondiale dei costruttori di telefonini. Negli smartphone, invece, la casa coreana vanta un risicato 1% di share ma promette battaglia in virtù dei 140 milioni di cellulari che pensa di vendere nel complesso quest'anno e dei 20 nuovi modelli in uscita, metà dei quali avranno a bordo il sistema operativo di Google.

Motorola, da parte propria, fonda le sue lecite speranze di tornare ai fasti del passato sulla piattaforma open source di Google e fra i tanti concorrenti con i quali dovrà battagliare si troverà di fronte la stessa casa di Mountain View, scesa in campo con proprio marchio con lo smartphone Nexus One. I primi risultati di vendita però – circa 80mila pezzi nelle prime quattro settimane dal lancio sul mercato secondo i dati elaborati da Flurry Analytics – lasciano presagire che non sarà certo una passeggiata per il colosso dei motori di ricerca (sempre che questo sia un reale obiettivo) fare breccia nel mercato dei cellulari.

Symbian e Windows Mobile in cerca di rivincita
Nokia da parte propria continua a giocare da market leader e la sua prima sfida da vincere sarà dare ridare smalto alla popolarità di Symbian, ora ufficialmente e (perlomeno sulla carta) completamente piattaforma open source, di concerto con il desideri odi far crescere la nicchia degli smartphone "top-class" basati su Maemo, la versione di Linux adottata e sviluppata dalla società finlandese. Cosa possa cambiare nell'economia generale del mercato questo annunciata svolta è ancora presto per capirlo ma molto lascia presagire che non vi saranno particolari scossoni. Certo è che l'ascesa di iPhone e Blackberry negli ultimi 18 mesi ha messo sotto la luce dei riflettori il fatto che il software per telefonini ora di proprietà "esclusiva" di Nokia abbia visto ridursi la propria quota di mercato dal 62% del 2007 al 47% attuale, perdendo per strada alcuni clienti (intesi come produttori di telefonini) di primo piano. Idem dicasi per Windows Mobile: l'arrivo di Seven in versione cellulare ridarà fiato alle trombe di Microsoft, che pare possa anche imitare Google e lanciarsi nell'arena con telefonini a proprio marchio (gli Zune phone)? La sensazione di molti e che non ci sarà però posto per tutti, sebbene gli analisti di Forrester abbiano già etichettato il 2010 come l'anno (della definitiva consacrazione) degli smartphone. Da Barcellona si attendono tangibili segnali in tal senso.

  CONTINUA ...»

12 febbraio 2010
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